Opera di Igor Stravinskij e Charles-Ferdinand Ramuz
Produzione Orchestra Senzaspine, Leggere Strutture Factory 2013-2015
Spettacolo vincitore di:
> Bando nazionale di teatro di Offerta Creativa indetto dal Teatro dell’Argine, Teatro delle Temperie
e dagli Incauti di Bologna (Ottobre 2014)
> Primo premio del bando “La leva del ‘99” indetto dalla città di Modena (Novembre 2015)
La storia del Soldato è una favola sulla ricerca della felicità. Il violino simboleggia la purezza, una vita semplice, lontana dalle logiche di guadagno. La scelta, il libero arbitrio è il secondo tema cruciale dell’opera, in accordo con la riflessione sulla responsabilità etica caratteristica della filosofia del primo Novecento.
La storia interiore del Soldato è un viaggio formazione in una dimensione onirica, indaga i meccanismi emotivi e sociali che spingono l'uomo a cedere al fascino dell'ambizione.
Il testo porta lo spettatore a una riflessione, in chiave poetica, sul rapporto tra l'uomo, la guerra e il tempo. Sin dall'inizio si ha la sensazione che la guerra privi l'uomo del tempo e lo renda un automa, una marionetta per l'appunto, incapace di ascoltare i propri bisogni interiori.
Il Soldato accetta di insegnare al Diavolo a suonare il violino per tre giorni in cambio di un ottimo trattamento, ma tornato in patria, scopre che sono passati tre anni e nessuno sembra riconoscerlo. Si rappresenta, in questo modo, il senso di solitudine e di straniamento generato dalla guerra e provato al ritorno da essa, un ritorno carico d’incomprensione e perdita d’identità. Il Soldato, privato del suo violino, si aggira senza una vera meta. La ricchezza materiale non rende il tempo perduto e non colma la solitudine del Soldato. Solo l'amore riaccende in lui il barlume della speranza, ma il desiderio di avere ogni bene, affettivo e materiale, lo riporterà sulla strada del Diavolo.
CON
Ettore Marrani, il Soldato
Michele Palmiero, il Diavolo
Roberto Giovenco, il Narratore
Laura Gazzani, la Principessa
DIREZIONE D'ORCHESTRA Tommaso Ussardi
REGIA e DRAMMATURGIA Ulduz Ashraf Gandomi
COREOGRAFIA Rossella Russo
COSTUMI Fabrizio Carbone
FOTO Sabrina Tirino
Una produzione: Compagnia Officina dei Tratti, Orchestra Senzaspine e Leggere Strutture Factory
Debutto 1 Maggio 2013 Teatro Alemanni ( Bologna)